INTIMO
Fuga di parole, un’ansia sottile,
una danza inquieta di suoni sfuggenti.
Mani veloci, impazienti sospiri,
che corrono in un labirinto invisibile.
Scivolano, lievi come velluto,
sulla tua schiena, un eco di carezze passate.
Fuga di parole, sussurri provocanti,
taglienti come lame, un pugnale nel petto.
Parole cattive, lapidarie sentenze,
che affondano nel cuore come freddo acciaio.
Frutto d’amore, un amore sfuggente,
che spinge e tormenta, senza tregua né riposo.
Fuga di parole, una melodia spezzata,
che si perde nell’eco vuota dell’assenza.
Mani rapaci e labbra,
l’urgenza del desiderio,
che afferrano e bagnano la pelle con brama.
Fuga di parole,
ferite d’amore,
che tornano,
come spettri nel crepuscolo.
Tornano qui, nella tua casa ormai vuota,
nei miei occhi,
un oceano di rimpianto e dolore.
E l’eco persiste,
l’assenza persiste,
un vuoto senza fine,
una solitudine amara.
Fuga di parole,
frammenti di un passato,
che si dissolvono nel vento,
nell’oblio infinito.